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Monika M Writer

~ Diario di Viaggio

Monika M Writer

Archivi tag: film

Novecento

01 sabato Dic 2018

Posted by monikamwriter in Senza categoria

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Bertolucci, film, Novecento

 

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Era molto che volevo parlarvi di questo film, e questa settimana è, purtroppo, proprio il momento adatto per farlo!

Novecento, di Bertolucci.

Girato nel 1976, narra le vicende drammatiche di due amici, e del loro mondo emiliano: il possidente terriero Alfredo Berlinghieri , interpretato da De Niro, e il contadino Olmo Dalcò, interpretato da Depardieu. Queste due figure contrapposte rappresentano il fascismo ed il comunismo e danno modo al regista di intrecciare la Storia alla vita dei protagonisti narrandone amori, lotte sociali, guerra, disgrazie, sopraffazioni e amicizia.

 

Olmo Dalcò, il figlio di Rosina

I fascisti non sono mica come i funghi, che nascono così, in una notte. No. I fascisti sono stati i padroni a seminarli: li hanno voluti, li hanno pagati. E coi fascisti i padroni hanno guadagnato sempre di più, al punto che non sapevano più dove metterli, i soldi. Così hanno inventato la guerra , ci hanno mandato in Africa, in Russia, in Grecia, in Albania, in Spagna…ma chi paga siamo sempre noi.

Il film viene diviso in due atti, un evento insolito per quei tempi e riscuote subito successo in Italia. ( Lo stesso non si può dire oltre oceano, in America infatti, per i temi trattati, la pellicola non fu accolta con favore.)

L’affresco che Bertolucci fa della campagna emiliana è drammatica, cruda e spesso crudele, ma indiscutibilmente reale, vera, autentica, tanto da costargli la censura: per la scena di  pedofilia che Attila, il fattore, perpetra ai danni di un ragazzino. Denunce del genere non erano accettate, non ancora.

La narrazione inizia con i due protagonisti bambini e li accompagnerà fino all’età adulta, illustrando bene come la loro generazione rappresenta la svolta, il cambiamento.

Anita Foschi

Donne, l’avete sentito il padrone? La colpa è dei nostri uomini perché sono andati in guerra a farsi accoppare. La colpa è dei braccianti perché non solo lavorano, ma vogliono anche farsi pagare. La colpa è tutta nostra, che abbiamo fame, e ci viene il gozzo e la pellagra. Ed è ancora colpa nostra se ci muoiono due figli su tre. Al padrone gli va ancora bene se prendiamo un po’ del nostro grano e gli lasciamo il resto, per il momento…

Novecento è un vero capolavoro, inserito tra i cento film italiani da salvare, ossia tra i film che hanno cambiato la memoria collettiva del paese.

Non vi farò il solito riassunto, sminuirebbe la grandiosità che il regista ha dipinto su questa pellicola immortale, vi invito però a guardare il film, ad acquistare il dvd perché è un qualcosa che va conservato e tenuto tra le cose più care che si hanno.

 

Buona visione!

Monika M

Rocco e i suoi fratelli

17 sabato Nov 2018

Posted by monikamwriter in Recensioni, Senza categoria

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film, Rocco e i suoi fratelli, Visconti

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Probabilmente non tanti tra voi  conoscono questo film, un po’ datato, ed è per questo che  vorrei invitarvi a guardarlo e vi spiegherò in seguito perché!

Film del 1960, diretto da Luchino Visconti, è ispirato al romanzo Il ponte della Ghisolfa di Giovanni Testori. Rocco e i suoi fratelli: cinque, come le dita di una mano che la loro storia inizia a scrivere, narrando le vicende dei fratelli che concatenandosi li condurranno alla tragedia finale.

Non vi farò il solito e noioso riassunto, mi limiterò a dirvi perché questo film proprio oggi è attualissimo. Alla morte del marito, Rosaria, madre di cinque figli decide di emigrare al nord, a Milano. Il sud povero e la terra dura le sembrano una prigione e per i figli ella desidera una vita più agiata,  con maggiori possibilità che non finire a far i contadini come il loro padre.

Ecco il primo elemento che fa riflettere: ogni uomo, bianco, nero, grigio cercherà sempre una condizione migliore di vita e questo sarebbe bene non dimenticarlo proprio ora che l’egoismo e l’odio montano nel nostro paese.

Ma andiamo avanti. Milano sarà magnanima con i ragazzi? L’abbandono delle radici echeggerà, in  chi più in  chi meno, nelle anime dei ragazzi che restano orfani due volte: del padre e della terra che li ha generati, desiderando per tutta la vita di potervi far ritorno, un giorno.

Sprovveduti saranno facili pedine nelle mani di chi vuole sfruttarli e disperati, per sfuggire alla miseria, i ragazzi  sono pronti a tutto. Il pugilato appare la possibilità giusta a chi non ha studiato e vuole emergere, ma i sacrifici che richiede l’allenamento selezionerà tra i fratelli unicamente Rocco, solo lui destinato ad essere il campione.

Ecco un altro elemento: unicamente con l’impegno può arrivare il successo. Mi piacerebbe questo messaggio tornasse ad esser detto ai giovani di oggi che credono di “arrivare” solo facendosi qualche foto da mettere nei social.

L’ultimo elemento drammatico del film che vorrei analizzare con voi è il femminicidio. Uno dei fratelli: Simone, ama non corrisposto la bella Nadia, una prostituta che fa perdere la testa al giovane che per lei inizierà persino a rubare.

Questi due personaggi contrapposti nella storia sono il buio e la luce.  Nadia è il simbolo del riscatto, ella decide di studiare per condurre una vita rispettabile. Il destino non è scritto, si può lottare per vivere come si vuole. Ma il passato, ciò che prima siamo stati, torna a chiedere il conto alla felicità futura.

Una frase su tutte mi ha catturato: “Non si deve sempre perdonare”. Ecco forse l’eccessiva giustificazione e protezione che ovatta sempre Simone lo rende incapace di comprendere i suoi errori, fino a perdere il controllo sulle proprie azioni. Il crescendo delle sue malefatte si innalza costantemente di gravità. Iniziando con piccole bugie, poi furti, violenza sessuale. Per proteggerlo Rocco tace e rimedia sempre agli errori del fratello, condannandolo: Simone, incapace di accettare i no di Nadia finirà per ucciderla.

Non aggiungerò altro, lasciando a voi lettori le dovute riflessioni. Si crede che il femminicidio sia un fenomeno degli ultimi anni, ma non è così. La violenza sulle donne è cosa antica e nasce spesso da un errata educazione. Non mettere i figli davanti ai loro errori genere l’illusione che tutto sia concesso fare, perché si verrà sempre perdonati.

Spero di avervi incuriosito e che trarrete le vostre riflessioni,  solo i capolavori sanno regalare infinite prospettive.

Monika M

 

Sette anni in Tibet

07 venerdì Set 2018

Posted by monikamwriter in Libri letti e che amo, Senza categoria

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film, libro, sette anni in tibet

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Sette anni in Tibet racconta un episodio della Storia poco conosciuto: l’invasione armata da parte della Cina a discapito di un popolo pacifico e pacifista: i tibetani.  Gran parte della storia si svolge a Lhasa, la città santa che fu dimora del Dalai Lama fino al giorno del su esilio.

Il film è molto più famoso del libro autobiografico scritto da Heinrich Harrer  pubblicato nel 1953 e narra appunta la vita dell’alpinista austriaco che, scelto dal governo tedesco, parte per scalare le vette dell’Himalaya. Non solo non riuscirà a conquistare la vetta, verrà anche arrestato dal presidio dell’impero Britannico presente in India: in Europa è iniziata la guerra.

Dopo anni di reclusione riesce ad evadere e dopo mille peripezie raggiunge il Tibet ed è qui che il vero viaggio inizia: il viaggio spirituale!

Lo scalatore conosce qui un bambino molto speciale: Tenzin Gyatso. , destinato ad essere la guida spirituale del paese: Il Dalai Lama. Ricordo come molte persone, dopo aver visto il film, fossero sorpresi della cultura tibetana… allora ancora poco conosciuta. La scena più famosa credo  sia quella nella quale i monaci spostano uno ad uno i vermi per non ucciderli durante la costruzione del cinema. Struggente la loro pace interiore in un mondo sconvolto dalla guerra.

La scena finale che ritrae il Dalai Lama abbandonare il suo paese è per me straziante perché ora sappiamo non vi farà mai più ritorno, costretto ancora oggi in esilio.

Il film trovo sia un vero capolavoro e visitare quei luoghi è un mio desiderio da allora!

Monika M

 

The Raven

04 martedì Set 2018

Posted by monikamwriter in Senza categoria

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Edgar Allan Poe, film, The Raven

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Il film è ambientato nella Baltimora del 1849.

Appare ovvio che il titolo prende spunto dalla poesia di Edgar Allan Poe: il corvo.

Il, poi celebre, scrittore Edgar Allan Poe vende i suoi racconti del terrore ad un giornale che li pubblica regolarmente finché l’autore non perde ispirazione. Proprio allora iniziano misteriosi delitti che sembrano mettere in atto le perverse fantasie dello scrittore e l’ispettore comincia l’inchiesta proprio interrogato il primo sospettato: Poe! Appare però presto evidente che non è egli l’omicida ma che questo macabro assassino è ispirato dallo scrittore tanto da arrivare a sfidarlo!

L’amata di Edgar, la bella Emily Hamilton, verrà rapita dall’assassino che innescherà una gara di intelletto con Poe e l’ispettore Fields. Gli omicidi si susseguono fino a portare allo sfinimento la mente del povero Edgar che teme per la vita della sua amata.

La trama è liberamente ispirata alla vita dello scrittore o forse più alla misteriosa morte.

Il 3 ottobre 1849 lo scrittore fu ritrovato delirante per le strade di Baltimora, si dice ripetesse ossessivamente “Reynolds”.

« Gli uomini mi hanno chiamato pazzo; ma nessuno ancora ha potuto stabilire se la pazzia è o non è una suprema forma d’intelligenza. » E.A. P

Ovviamente il film ha raccontato eventi fantastici e romanzati, ma ho trovato i collegamenti alla biografia dello scrittore interessanti, non credibili ma comunque geniali!

Non vi racconto altro o vi rovinerei il finale!

Monika M

 

 

I promessi Sposi!

29 domenica Lug 2018

Posted by monikamwriter in Libri letti e che amo, Senza categoria

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film, I promessi Sposi, Romanzo

Dei promessi sposi ho già parlato, essendo il romanzo storico per eccellenza. Non credo ci sia qualcuno che non lo ha mai letto… anche fosse  magari su costrizioni scolastiche! 😉

Vi propongo oggi la visione del film, le vecchie pellicole aggiungo ancor più fascino a queste storie magnifiche e ci permettono di rivivere ricordi legati alle nostre letture!

Buona visione,

Monika .

 

Cagliostro!

22 domenica Lug 2018

Posted by monikamwriter in Curiosità, Senza categoria

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Cagliosto, film

 

Cagliostro è un personaggio che mi ha sempre affascinato!

Vi propongo oggi il film che narra la sua avventurosa vita. Vi parlerò di lui in seguito, raccontare tutte le sue peripezie richiederebbe ore… vi lascio quindi alla visione del film così che  sarà poi più facile parlare di questo personaggio che viene creduto da taluni un ciarlatano… da altri un sapiente alchimista!

Buona visione !

Monika M

Il conte di Montecristo

15 domenica Lug 2018

Posted by monikamwriter in Libri letti e che amo, Senza categoria

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Alexandre Dumas, film, il conte di montecristo, Romanzo

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Dato il caldo ho pensato di affrontare quest’estate cambiando modo di parlarvi dei grandi classici della letteratura, suggerendovi di visionare i film !
 
A settembre affronterò l’analisi del romanzo, e se non lo avete letto magari ne approfitterete e guarderete il film…  sono certa vi appassionerà così tanto che poi leggere anche il romanzo di Alexandre Dumas !
Buona visione !
IL CONTE DI MONTECRISTO :
https://www.youtube.com/watch?v=pcOqDIdVEFY

Ladyhawke

22 giovedì Mar 2018

Posted by monikamwriter in Senza categoria, Storia

≈ 2 commenti

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film, Ladyhawke

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 Sempre insieme, eternamente divisi. Finché il sole sorgerà e tramonterà. Finché ci saranno il giorno e la notte.

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Non è un vero e proprio Film storico, ma l’ambientazione è pazzesca e non ho resistito!!
Quante volte lo abbiamo visto questo film? Io, non le conto più!
Ambientato nel secolo XIII il film inizia con la fuga del “Topo”… un ladruncolo che riesce ad evadere poco prima della sua esecuzione.
Quando sta per esser nuovamente catturato incontra l’ex capitano della guardia, Etienne Navarre.
Questo non determinerà però la sua ritrovata libertà perché Navarre lo condurrà con sé, legandolo perché non fugga.
Gli rivelerà di aver in serbo un compito molto importante che lo attende: uccidere il Vescovo.
Philippe, questo il nome del “Topo” accetta suo malgrado.
Incuriosito segue quell’uomo che non si divide mai dal suo falco, ma alla prima occasione tenterà una fuga notturna … incontrando per la prima volta il feroce lupo…
**********
Non vi svelo come prosegue, magari siete tra i pochi che non lo hanno mai visto… 😉
Passiamo ora alle ambientazioni che, per una di origini abruzzesi come me, sono un vero vanto… molte scene sono infatti qui girate: Rocca Calascio, Parco Nazionale del Gran Sasso, Maiella!
Philippe fugge da Aquila (oggi diremmo L’Aquila). Il film è stato girato totalmente in Italia, anche se nella versione italiana si vuole dare una connotazione francese sia alla storia che ai luoghi. ( e mi chiedo perché mai!? )
*********
Alcune frasi restano per sempre incise nella memoria di noi spettatori…questa è la mia, voi ne avete una?

 

Phillipe: Ma tu sei vera o sei uno spirito?

Isabeau: Io sono dolore.

Monika M.

 

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