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Monika M Writer

~ Diario di Viaggio

Monika M Writer

Archivi tag: strega

MARGOT

13 venerdì Lug 2018

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Baviera, Santa Inquisizione, strega, streghe

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30 lunedì Apr 2018

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eresia, Margot, Monika M, romanzo storico, Santa Inquisizione, strega, Wattpad

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MARGOT

11 mercoledì Apr 2018

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book, eretica, monikam, Pubme, strega, stregoneria, wicca, wiccan

Un romanzo che narra di streghe

26 venerdì Gen 2018

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Giordano Bruno, inquisizione, strega, streghe, wiccan

Margot nasce nella Baviera del 1600 scossa dall’Inquisizione. Più volte l’accusa di eresia sfiorerà la sua giovane vita, ma mai la paura l’avrà vinta sul suo temperamento ribelle. Se esser libere rende le donne streghe lei rivendica per sé questa condizione! Ostinata lotterà per la sua indipendenza ed ancor più per il suo unico amore.

 

 

La strega di Rothenburg

06 giovedì Apr 2017

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inquisizione, Margot, Romanzo, romanzo storico, Rothenburg ob der Tauber, strega

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Margot nasce nella Baviera del 1600 scossa dall’Inquisizione. Più volte l’accusa di eresia sfiorerà la sua giovane vita, ma mai la paura l’avrà vinta sul suo temperamento ribelle. Se esser libere rende le donne streghe lei rivendica per sé questa condizione! Ostinata lotterà per la sua indipendenza ed ancor più per il suo unico amore.

 

Disponibile su Amazon.

Tre giorni .

31 lunedì Ott 2016

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Monika M, racconto, strega

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Giulia ferma davanti la porta d’ ingresso guardò la casa della nonna con insofferenza ,
era appena arrivata e già il paese le andava stretto , lì le sembrava di perder tempo e
costantemente pensava a quante opportunità si stava perdendo .
Osservò l’orologio da polso , il notaio era in ritardo e sbuffò . Fece due passi intorno
allo stabile per ingannare l’attesa , sorridendo si avvicinò poi all’albero di fichi sul quale da
bambina amava arrampicarsi . Che strana la vita , pensò.
Ora i fichi non poteva neanche vederli, dopo quelle estati sempre uguali passati
nella casa della nonna materna ,quei frutti incarnavano per lei il disgusto provato  per quel luogo.
Solamente da adolescente era riuscita a liberarsene , ribellandosi al volere dei genitori e rifiutandosi di seguirli.
– Mi annoio , ecco tutto ! – era così che motivava i suoi capricci e per non sentirla i genitori
avevano via via ridotto le vacanze e poi le visite e quel luogo era divenuto per lei unicamente lontano ricordo .
Mai vi era tornata da quella lontanissima ed ultima estate , tornare poi per cosa ? Lei era una donna del futuro , si così le piaceva considerarsi . In Giulia non vi era posto per i ricordi , le malinconie ,non amava le fotografie , persino il vintage tanto di moda non le apparteneva ed in quella casa lei ora vedeva tutto questo , un passato che pretendeva di  tornare .
Perché poi il notaio la volesse incontrar proprio lì non le era chiaro , sua nonna le aveva lasciato in eredità la sua abitazione ed il prima possibile lei se ne sarebbe disfatta , vendendola .
-Scusi il ritardo ! – sentì urlare da un signore vestito in modo improbabile , almeno per una di città come lei , pensò sarcastica Giulia sorridendo all’uomo  o ridendo dell’uomo questo non è dato sapere.
– Non si preoccupi , però facciamo in fretta ! – rispose alzando gli occhi al cielo vedendo che questo non trovava neanche la chiave per aprir la porta .
L’uomo allora si fermò e con espressione pacifica disse
-Non credo proprio sa ! –
-Cosa intende dire ? – chiese allora allarmata Giulia .
-Prego si accomodi ora le dico tutto –
Giulia si guardò attorno incredula , nulla da allora era mutato , tutto era esattamente
come lei lo ricordava   e pensò che ogni casa dei nonni doveva apparir così ,
generazione che non sperperava denaro in cose inutili , in cose che aveva già .
L’uomo dal completo a quadretti trovò subito il quadro elettrico ed accese la luce , poi
fece lo stesso con l’acqua ed infine iniziò ad aprir le imposte chiuse .
-Non credo sia necessario tutto questo … –
-No? Volete passar qui tre notti senza far cambiar aria ? Senza acqua e luce ? Dovrete pur lavarvi e mangiare! –
-Tre giorni ? No guardi c’è un errore –
L’uomo si arrestò e tirò fuori la pipa dal taschino del completo  e con la calma tipica solo di chi vive senza orari guardò pensieroso il tavolo vuoto per vari minuti .
-Giusto ! Voi ancora non sapete le condizioni imposte da vostra nonna …-
-Condizioni ? – Ecco qui, pensò Giulia , la nonna le aveva giocato il suo ultimo scherzo o forse vendetta ?
-Entrerete in possesso di questa casa … – guardò l’orologio da taschino – Tra esattamente settanta ore da adesso , contando le mie  due ore di ritardo  che vi hanno comunque obbligato ad attendermi qui … –
Giulia lo fissò incredula .
-Ma io ho impegni devo … devo … – non riuscì a finir la frase , infondo ma quali impegni aveva ? Le piaceva quel che la città offriva ma poi chi mai aveva il tempo e la possibilità di vivere tutto? Non certo lei , praticante presso un noto studio di avvocati che non le rimborsavano neanche le spese! Ma dir di lavorare lì era prestigioso e lasciava tutti
a bocca aperta durante l’aperitivo nel locale alla moda che si frequentava appena liberi da quel tormento.
Giulia guardò i suoi tacchi alti , non aveva altro oltre il  tailleur  e quelle scarpe .
– Le lascio qui le ultime volontà di sua nonna , ci vediamo tra tre giorni per la firma ! – disse e se ne andò lasciandola a fissar una foto della nonna attaccata con lo scotch sullo specchio della sala .
-Ti diverti eh ? – le chiese ,sospirando .
Il fatto era che lei non solo non amava il paese , non amava quella casa troppo decentrata ed al limite del bosco e non amava sua nonna che era per lei fonte di imbarazzo con i suoi coetanei .
Per un attimo avvertì lo stesso imbarazzo provato in quella lontana estate , i pochi bambini del paese giocavano a campana in piazza , il padre la esortava ad unirsi a loro mentre lui si rilassava al bar , la noia presto però venne in visita ai ragazzi ed il più grande tra loro decise
-Andiamo a spiar la strega! –
-La strega ? – chiese allora la piccola Giulia -Ma mica esistono! –
Tutti risero e le dissero di seguirli che loro la strega la conoscevano .
Quando Giulia capì che la strega era la sua nonna divenne paonazza dalla vergogna e mai le passò per la mente di difenderla , sperò solo questi non sapessero la verità e per non rischiare prima di rincasare guardava bene non ci fosse nessuno a spiarla .
-Ed ora che faccio ? – si domandò annoiata come allora nella piazza del paese .
Guardò il portatile , si ma il wi-fe ? Sbuffò .
Tre giorni, pensò disperata .

Si mise al letto che non erano neanche le dieci , forse non le era mai successo in vita sua e quando alla mezzanotte sentì bussare alla porta trasalì e corse alla finestra per veder chi fosse .
Una combriccola di strane donne era riunita fuori dalla sua porta e con voce incerta chiese
-Si ? –
-Oh eccola ! Vedete che è venuta –  disse una di questa alle altre .
Ma chi erano? Si domandò infilando uno scialle della nonna e scendendo alla porta.
-Vuoi uscir così ? Ti gelerai , su su infilati qualcosa di caldo nel bosco fa freddo ! –
-Uscire ? Nel bosco ? – chiese mentre queste la spingevano su per le scale senza ascoltar le sue domande.
Una volta in stanza prese le ultime volontà di sua nonna , che non aveva ancora letto ,e cercò tra quelle poche righe la follia che ora si era introdotta in casa sua .
Fissò l’armadio di nonna Amelia ancora più confusa ,non solo doveva vivere lì , ma vivere come lei !
Si infilo una  tuta trovata nell’armadio e scese guardando tutte con leggero sospetto , quelle donne le sembravano svitate tanto quanto strana ricordava essere  sua nonna .
-Andiamo ! – dissero felici .
Si , ecco quelle donne erano felici e  sorridenti eppure la nonna , loro amica , era morta da pochi giorni e la cosa lasciava interdetta Giulia che poco comprendeva di quella situazione .
-Conosco tua nonna da sempre ! – iniziò a raccontare una di queste – E ti ricordo bambina , poi però non sei più venuta , eppure qui ci sono le tue radici , tua nonna avrebbe tanto voluto tramandarti quel che ella sapeva …ed ora eccoci qui ! Ora tocca a noi !-
Ma che andavano blaterando queste strane donne ? Si domando Giulia aggrottando la fronte .
Per tutta la sera queste le parlarono di erbe , del come raccoglierle e quando , degli usi e poi
le feste da onorare e sconvolta Giulia si ritrovò a domandare incredula
-Ma mia nonna era una strega ? –
Le donne si guardarono confuse tra loro.
-Perché tu cosa credi di essere ? – le chiesero – e tua madre prima di te …-
Giulia scoppiò a ridere , era ufficiale queste erano pazze !
-Vuoi dirci che non hai mai sogni premonitori ? – chiesero in coro – Vuoi farci credere che tu non sai di esserlo ?-
Giulia sentì un brivido percorrerle la schiena .
Era quindi questo il suo sentirsi diversa ? Questa la causa del  disagio che da sempre la accompagnava ?
Fonte di una strana  inquietudine costante che la vedeva sempre incompleta ed in fuga da se stessa ?
Tornata a casa si lasciò cadere  sul divano ancora nuovo , carezzò la stoffa a fiori con delicatezza ,era colpa sua se nessuno aveva sformato e  consumato i cuscini , nessuno era più andato a trovar la nonna a causa dei  suoi capricci .
Per la prima volta sentì la mancanza di quella donna strana che tanto la metteva
in imbarazzo, sentì distintamente quel profumo dolce da quattro soldi che lei amava tanto,
colmò l’aria  ed incredula la chiamò per nome
-Nonna Amelia sei tu ? –
Scattò in piedi carezzando le braccia nude che per lo spavento erano percorse di brividi ,
un rumore la fece scattare nervosa e si guardò attorno .
Un tomo era caduto giù dalla piccola libreria della nonna , Giulia prima di prenderlo respirò
lentamente cercando di calmarsi .
Riconobbe la copertina , erano le favole che la nonna le leggeva prima di andare a dormire .Aprì il libro e lesse .
– Non mi sorprendevo  quando da bambina  chiedevi , alla fine della favola ,   cosa ne fosse stato della strega, non interessandoti mai  alla principessa … Sapevo già allora che eri una di noi…
D’altra parte io so molte cose , come so che non venderai questa abitazione poiché nelle favole è sempre nelle case vicino al bosco che le streghe amano  vivere .
Nonna Amelia. –

 

Di Monika M

Veleni…

05 lunedì Set 2016

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Erzsébet Báthory, Godin de Sainte-Croix, inquisizione, Lucida Mansi, Madame Popova, Marie-Madeleine d'Aubray, serial Killer, strega, veleni

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Serial Killer, Veleni e Streghe.

La differenza che passa tra la medicina ed il veleno è determinato, spesso, dalla quantità e proprio su questo aspetto insisteva l’Inquisitore che vedeva in chi maneggiava le erbe tanto una guaritrice quanto una potenziale assassina!

Il legame tra donna/strega/veleni era così radicato nell’immaginario collettivo che nel corso della storia, a torto o ragione, le assassine vennero spesso perseguite con accusa di stregoneria e torturate perché lo confessassero.

Siamo portati a credere che il fenomeno del Serial Killer sia un fenomeno moderno, ma così non è, alcune donne del passato rientrano in pieno in questa categoria, la loro arma prediletta era il Veleno e per questo ritenute, poi nella accusa di condanna, Streghe!

La più celebre è forse Marie-Madeleine d’Aubray, marchesa di Brinvilliers, conosciuta anche come l’avvelenatrice seriale del seicento!

Confesso essere una delle figure che più mi affascina. Nobildonna dissoluta apprende a maneggiar veleni dal suo amante , Godin de Sainte-Croix, sperimentandoli su ogni creatura che in lei si imbatte, fino ad avvelenare i suoi stessi famigliari.

La fine di Sainte-Croix , avvelenato dalle sue stesse ricerche nel suo laboratorio, smaschera i piani diabolici dei due amanti tramite lettere e diari lì rinvenuti decretando così anche la fine di lei.

Ormai scoperta altro non resta che la fuga e dalla Francia si rifugia in Inghilterra. Gli inquisitori oltraggiati dall’affronto del impunità della donna, ormai introvabile ,torturarono il suo domestico, Jean Hamelin, si aprì così il processo detto “L’affare dei veleni”.

Come spesso capitava, per via della tortura che mirava ad estorcer più nomi possibili, la cosa coinvolse circa cinquecento persone pescate fra la nobiltà, che veniva accusata di usar veleni per convenienza, ed i bassi fondi della città che, invece, li procurava.

Catturata e processata la stessa Marie rivelerà non solo i suoi crimini ma anche i complici, fu accusata di veneficio e stregoneria e condannata a morte.

Leggendario invece è l’alone di mistero che avvolge, sempre nel seicento, Lucida Mansi, detta la narcisista per il malato amore che ella prova verso la sua stessa bellezza, tanto da specchiarsi continuamente e temer la vecchiaia.

Molti sono gli amanti a questa attribuiti che però morivano misteriosamente il mattino successivo, dopo un’unica notte di passione. La gente iniziò a vociferare essa li sacrificasse al Diavolo in cambio della sua bellezza incorrotta.

Una delle più famose dello stesso secolo è Giulia Tofana, questa procurava veleni alle mogli insoddisfatte dei propri mariti, aiutandole così a liberarsene!

La donna elaborò la formula per l’acqua tofana,un veleno inodore e insapore. La sua condanna si deve ad un marito che, sopravvissuto agli effetti del devastante veleno, la denuncerà.

Sotto tortura questa rivela di aver venduto, nella sola Roma, dosi per uccidere seicento uomini!

Giustiziata nella piazza di Campo de Fiori, già teatro della morte di Giordano Bruno, nel 1659, Giulia non morì in solitudine, con lei infatti vennero uccisi la figlia, gli apprendisti ed alcune mogli che dei suoi veleni si erano servite.

Molto simile è il caso della russa Madame Popova, di due secoli dopo, che eliminò circa trecento uomini e mariti violenti anche tramite veleno o l’ungherese Vera Rencziche eliminò i suoi trentadue amanti, avvelenandoli.

Nelle avvelenatrici non rientra la Erzsébet Báthory, che per il suo sadismo però verrà paragonata ad un’altra sfera, il Vampiro, soprannominata Contessa Dracula collezionò più di trecento vittime e si narra facesse abluzioni nel loro sangue.

Io semplicemente ritengo che ripudiamo l’idea che tali nefandezze possano esser compiute da uomini e così creiamo i Mostri.

 

Monika M .    (diritti riservati )

L’unguento

30 martedì Ago 2016

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erbe magiche, erbe volo ungueto streghe, magia, strega, streghe, unguento, volo

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L’unguento, le erbe e il volo 

 << Unguento unguento, mandami alla noce di Benevento supra acqua e supra vento et supre ad omne maltempo >>

Quella parola, unguento, fu per molto tempo sottovalutata nei moltissimi processi che al banco degli imputati videro streghe e Sabba, eppure era proprio quel balsamo ha decretare il Volo, almeno nella mente di chi credeva di viverlo realmente.

Sono giunte fino ai nostri giorni ricette leggendarie di questo magico unguento, per lo più però divulgati dalla chiesa, quindi diffamatori e di pura fantasia, tra gli ingredienti assurdi troviamo il grasso di bambini non battezzati, sangue di vari animali, ossa di morti ed erbe non definite specificatamente.

Oggi però sappiamo con precisione che in quell’unguento erano contenuti potenti erbe allucinogene che le donne assumevano non oralmente ma strofinandolo sfregando la pelle, questo dettaglio conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, il loro alto grado di conoscenza delle piante e radici, l’ingestione infatti ne avrebbero decretato la morte!

Le erbe dell’unguento

Tre sono le erbe che di certo erano contenute in queste preparazioni: Mandragora, Belladonna e Stramonio.

La peculiarità della Mandragola, il cui nome par esserle stato assegnato da Ippocrate che la utilizzava ai suoi tempi per le guarigioni dalla sterilità, è la sua radice che ricorda una figura umana, tanto da esser considerata dagli antichi a metà tra il regno animale e quello vegetale, questo favoleggiare unitamente alle sue proprietà ne hanno fatto la pianta magica per eccellenza e l’hanno resa indispensabile nelle più leggendarie pozioni magiche.

Il suo nome inglese ” Nightshades ” (Ombre della Notte) fece associare questa pianta sia alle Streghe, che si pensava operassero nelle tenebre o agli amanti poiché erroneamente si pensava fosse afrodisiaca, in realtà è un potente allucinogeno ed ogni sua parte è velenosa.

Nei libri alchemici viene raffigurata con sembianze umane, probabilmente nasce da qui la leggenda del pianto che la Mandragola emetterebbe durante lo sradicamento, tale lamento sarebbe così potente da uccidere l’uomo che la ode, così vari espedienti vennero escogitati e se ne hanno testimonianze in miniature medievali. La più originale, riportata persino da Macchiavelli nell’omonima commedia, prevedeva venisse legata la Mandragola al guinzaglio di un cane che questo si lasciasse poi correre libero, mentre il padrone si copriva le orecchie, il cane moriva all’istante, estraendo la radice.

Secondo credenze popolari questa magica pianta si generava dallo sperma emesso dagli impiccati in punto di morte.

Il nome della Belladonna è da attribuire dall’impegno cosmetico che le dame del Rinascimento facevano del collirio ricavato da tali bacche che ne dilatava la pupilla, donando allo sguardo lucentezza. L’ingestione di tali bacche causerebbe la morte.

Lo Stramonio risulta esser conosciuto sin dagli Aztechi che lo impiegavano per la divinazione e predizione del futuro.

In alcune popolazioni indiane invece era impiegato come afrodisiaco femminile.

In Europa era il simbolo della depravazione e dell’inganno tanto da esser ribattezzata “erba del Diavolo o delle Streghe“.

Tutte queste erbe velenose e mortali erano presenti nelle conoscenze delle esperte erboriste che la chiesa etichettava come Streghe.

Si presuppone inoltre che il volare con la scopa fosse in realtà da ricondurre al modo che queste donne usavano per assimilare in modo efficace l’unguento tramite le mucose, cospargendo un asta che poi inserivano nella vagina.

Certo è che il Volo era frutto di allucinazioni dovute a questo unguento che era sempre presente nei loro confusi racconti.

 

Monika M . ( diritti riservati )

 

Ginevra Gamberini

11 giovedì Ago 2016

Posted by monikamwriter in Senza categoria, Storia

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filtri d'amore, Ginevra Gamberini, megera, strega

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Donna  ormai vedova  viene , nel 1604 (Bologna )  , accusata dalla famiglia del marito di essere una megera che confeziona filtri d’amore . In verità nei registri dell’epoca è etichettata come meretrice , probabilmente dopo la morte del marito era il modo in cui sostentava sé stessa , attirando l’odio della famiglia di lui.

Messo agli atti un verso trovato scritto , in suo possesso , di tale incantesimi :

“Ad amore, – recita il sortilegio – scrivi questi caratteri et mételi sotto la stagionata della porta dove si da da passar le persona che se lo farai, questa persona passata che detta persona se và di sopra ai detti caratteri tolle via subito et portali addosso che tu vedrai cosa mirabile et provata…”.

Ma interrogata dall’inquisitore la donna rivelerà che tali foglietti trovati sotto al letto erano i realtà appartenuti al defunto marito e non è difficile crederle visto la natura di uno in particolare di tali incanti : «Per farsi voler bene alle donne e chiavarle» .

Inoltre è ancor più facile credere alla sua innocenza poiché la donna non sa ne leggere ne scrivere , ed è costretta a firmar con una croce gli atti del suo processo , mentre i sonetti sono scritti in volgare ed addirittura in  latino .

Anche sotto tortura la donna non confessa e verrà  condannata a “pene salutari” quali preghiere e digiuni .

Monika M

 

 

 

La voluttà delle tenebre

28 giovedì Lug 2016

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la soglia oscura, strega, Vampiro

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Clicca QUI per leggere il mio racconto !

 

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