Ciao a tutti!
Sono felice di essere ospite nel blog di Monica per parlarvi delle ambientazioni
del secondo capitolo della saga ORPHEUS: IL DEMONE DELLO SPECCHIO.
Come ho accennato in passato, la trilogia ORPHEUS è un Paranormal Urban Fantasy
in cui l’elemento Paranormal Fantasy va in crescendo con il proseguire della storia,
ed in questo secondo volume, si inizia la scalata.
Dove è ambientato il mio romanzo?
In questo secondo capitolo della trilogia viaggeremo in Romania, per fare del lavoro
su campo per la tesi di Geena prima della consegna definitiva. Andremo,
prima al Castello di Bran, dove l’ultimo discendente di Vlad abita, per intervistarlo e per
visitare il museo; poi a Poienari, ed infine alla Tomba di Vlad a Snagov.
L’intervista ci fará incontrare Samyaza e fará il suo ritorno anche Stephan.
A Poienari Geena andrá perché essendo stata la vera residenza di Vlad ,
ed essendo la tesi di Geena proprio su Vlad, é un luogo importante e non solo per via
del piú famoso dei vampiri. A Poienari si svolgono anche , in segreto, le iniziazioni per la
setta del DEMONE DELLO SPECCHIO. Questa rovina, é legata anche ad Orpheus,
ma non vi svelo altro.
Estratto 1
(…) Entrando nel viale che li avrebbe portati all’ingresso del castello,Geena avvertì
un brivido. Anche Orpheus si irrigidì. Strinse la mano che Geena gli aveva appoggiato
sulla gamba, come era solita fare ogni volta che viaggiavano insieme.
I loro sguardi si incontrarono, pieni di apprensione.
L’attenzione di Geena fu colpita subito dalla Torre bianca che si innalzava quasi intatta
in mezzo alle rovine della vecchia residenza principesca. Entrarono nel cortile interno
e decisero di seguire il flusso dei turisti. Intanto, Geena seguendo il consiglio dell’amato,
aveva abbassato la manica del bolero, tornando ad osservare l’arredamento della stanza
con stupore. Una pelle d’orso era stata messa come tappeto di fronte al camino;
un tavolo rotondo, in legno massiccio, sul quale erano posati un vassoio con una brocca
d’acqua fresca e dei bicchieri, adornava la stanza. Samyaza fece
loro segno di accomodarsi e prese posto su di una sedia in legno, che ricordava molto
un trono bizantino. Geena continuò a guardarsi intorno meravigliata dall’ottima
conservazione di ogni singolo oggetto della stanza, ma si sentiva ancora a disagio,
nonostante la presenza di Orpheus e di Samyaza.(…)
Estratto 2
Con grande sorpresa, si ritrovarono ad essere gli unici a scendere al Castello di Poienari.
Appena guardarono verso le rovine, entrambi rimasero meravigliati. Di fronte avevano
un sentiero composto da scalini, che si arrampicava fino alla fortezza.
Un numero impossibile da contare mentalmente.
Solo sfogliando la guida turistica che Orpheus aveva acquistato all’autostazione,
scoprirono che gli scalini che portavano alla fortezza erano 1480.
Geena iniziò subito la sua marcia mentre Orpheus si iniziò a chiedere, se,
con la sua asma, ce l’avrebbe fatta a fare tutti quegli scalini!
Prese un profondo respiro riempendo i polmoni con l’aria pura della montagna.
Seguì Geena, che sfogliando il diario di Vlad, scriveva delle note sul taccuino e aveva già
iniziato a fare fotografie. Un sorriso triste attraversò il suo viso mentre con il cuore
pieno di ansia la osservava e già si preparava all’idea di perderla. Quando arrivò
ai piedi della fortezza, Geena emise un grido di terrore appena si trovò di fronte a
due manichini impalati, che tutto sembravano tranne che finti, una gogna ed il palo
per l’impiccagione.
(…)
Un altro luogo importante che troviamo nel libro é la stanza dei Grimori nella casa che
la nonna ha lasciato in ereditá a Geena.
La stanza dei Grimori é importante perché Geena ci spende molto tempo a studiare
sia per la tesi che i Grimori della nonna, e non é semplicemente quello che sembra.
Oltre a tutti i Grimori le erbe ed il pentolone, c’é il quadro con la rappresentazione
di Orpheus, regalatole da Kate, prima che tutta la storia iniziasse, e Orpheus rimarrá
alquanto stupito di quello che vedrá in quel quadro.
Estratto 3
(…) Era notte e Geena era sola in casa. Aveva adottato delle nuove routine: il giorno si
dedicava alla tesi, la sera prima di andare a dormire, o durante l’attesa delle telefonate
di Orpheus, allo studio dei Grimori di sua nonna. All’improvviso, mentre era ancora
persa nei suoi pensieri, con il Grimori aperto davanti a sé su una pagina dedicata
proprio ai demoni, vide un’ombra fluttuare in terrazza e si spaventò.
Samyaza bussò al vetro, Geena andò verso la finestra titubante,
solo quando fu vicina lo riconobbe;
aprì e gli chiese indicando lo studio della nonna:
“Ciao, mi hai fatto paura! Come mai non sei apparso qui dentro?”
“Mi devi invitare ad entrare, non posso altrimenti.
Tua nonna ha messo delle protezioni che neppure io riesco a superare.
Temeva che Nemoch si liberasse dallo specchio prima che io avessi avuto
il tempo di insegnarti.” (…)
Perché ho scelto queste ambientazioni?
Le ho scelte perché le amo, e mi sono sembrate perfette per la storia,
poi amando Vlad alla follia non potevo non parlare dei suoi luoghi, anche perché
fará la sua bella comparsata nella storia.
Grazie Monika per avermi ospitata con il mio blogtour sul tuo blog,
e grazie a voi che seguirete le tappe e leggerete il libro.
D.M.
Diana Mistera ha detto:
Grazie per avermi ospitata nel tuo blog. 🙂
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monikamwriter ha detto:
È stato un piacere ❤
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isabella mantovani ha detto:
Interessanti questi estratti, mi hanno proprio incuriosito!!
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monikamwriter ha detto:
Isa mi fa piacere 🙂
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Diana Mistera ha detto:
Fa piacere anche a me. 🙂
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