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Tiziano Vecellio (1480/85 – 1576 )
Mi sono innamorata delle mie stesse ali d’angelo, delle mie nari che succhiano la notte, mi sono innamorata di me e dei miei tormenti. Un erpice che scava dentro le cose o forse fatta donzella ho perso le mie sembianze. Come sei nudo, amore, nudo e senza difesa. io sono la vera cetra che ti colpisce nel petto e ti dà larga resa.
Alda Merini